SANGIORGIO
Vincenzo
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La passione per l’arte nasce con Vincenzo, non c’è un prima e dopo, da sempre Vincenzo usa qualsiasi tecnica artistica per comunicare in modo diretto, istantaneo ed emozionale, un risultato comunicativo che solo l'arte può offrire.
L'artista descrive il suo approccio all'arte come un viaggio intimo, una sorta di diario personale che dà voce a storie profonde e momenti segnati nella sua vita. Ogni quadro è una narrazione, un riflesso di emozioni legate alle donne che hanno lasciato un’impronta indelebile nel suo percorso.
Per questo, vendere le sue opere diventa quasi doloroso: ogni pezzo è intriso di significati personali, di esperienze che custodisce gelosamente. Vincenzo, più che vendere, preferisce “condividere” le sue opere con il mondo. Oggi, siamo onorati di esporre in mostra due delle sue opere.
La comprensione del mondo femminile, la sua complessità e mistero sono il fulcro della sua ispirazione artistica. La ricerca continua di questa comprensione lo spinge a dipingere, quasi come se fosse un’esplorazione senza fine. La sua timidezza giovanile e l'assenza di un rapporto diretto con la socialità, essendo cresciuto in un'epoca senza social, hanno inciso profondamente sul suo modo di comunicare, rendendo l'arte la sua voce autentica. Paragona il suo processo creativo all'invio di un messaggio: un modo sottile e non verbale per trasmettere emozioni che non sarebbe possibile esprimere diversamente.
La sperimentazione tecnica è un altro pilastro del suo lavoro. Dall'uso delicato dell'acquerello a quello più audace del vino, le sue scelte stilistiche riflettono la natura imprevedibile e affascinante del mondo femminile. L’arte è un tentativo di catturare l’essenza delle relazioni, delle emozioni, delle esperienze che lo hanno segnato, rendendo ogni opera un monumento intimo alle storie che hanno toccato il suo cuore. L’arte è per lui lo strumento per rendere immortali i suoi ricordi; ogni pennellata e tratto di colore non riproducono solo bellezza estetica o abilità tecnica, ma sono un veicolo per trasmettere sentimenti profondi, un messaggio visivo che trascende le parole e arriva dritto al cuore di chi osserva.
Vincenzo e la sua visione del femminile
Vincenzo definisce come irresistibile la complessità del mondo femminile, imprevedibile proprio come l'arte stessa. Entrambe, dice, non possono essere comprese pienamente, né controllate; sfuggono a ogni tentativo di definizione razionale. Eppure, è proprio in questa loro imprevedibilità che si trova, secondo l’artista, il loro fascino più grande: l'arte e le donne sono un mistero costante da esplorare, che lo ispira a cercare e creare, senza mai pretendere di trovare una risposta definitiva.
In questa mostra, che è un vero riflesso della dinamicità femminile e, al contempo, un percorso di integrazione tra il maschile e il femminile, la voce di Vincenzo ci aiuta a cambiare punto di vista e guardare la donna come un essere dinamico che non può trovare un “giusto posto” in nessuna etichetta o convenzione socio-culturale.

​Riflesso di Donna
"Riflessi", è un’opera che indaga profondamente i temi dell'identità e della percezione, utilizzando la figura femminile come veicolo di introspezione e dialogo interiore. L'artista, in un primo momento, aveva immaginato una rappresentazione severa e provocatoria, raffigurando una donna nell’atto di cucirsi le labbra, un potente simbolo di repressione e violenza. Tuttavia, ha poi scelto di rielaborare questa visione, concentrandosi sul concetto di “specchio” come strumento di riflessione, non solo dell'aspetto esteriore, ma anche delle emozioni, dei sentimenti e delle proprie esperienze più intime. Il processo creativo di Vincenzo si configura come una fusione di tecniche, giochi di luce e utilizzo di colori, ma il vero cuore dell'opera risiede nell’amore che vi ha infuso. È questa carica emotiva, secondo l’artista, a trasformare un insieme di tratti e colori in un’opera d’arte capace di toccare le corde
più profonde dello spettatore. Senza questo elemento essenziale, l'arte si ridurrebbe a una semplice composizione tecnica, priva di vita e significato.
“Riflessi di Donna" si configura come un'esplorazione della complessità delle relazioni umane e delle emozioni. Ogni osservatore, attraverso il proprio bagaglio di esperienze, potrà dare all’opera una lettura unica, trovandovi riflessi di sé. Quest'opera non è solo una finestra visiva, ma un invito a riflettere su come la propria storia personale influenzi il modo in cui percepiamo noi stessi, l'arte e, attraverso entrambi, il mondo che ci circonda. L'opera evoca un dialogo tra l’essere e l’apparire, tra ciò che la donna vede di sé stessa e ciò che il mondo vede in lei. Vincenzo, attraverso l'uso sapiente delle luci e delle ombre, riesce a trasmettere questa dualità, creando un riflesso che va oltre il semplice ritratto fisico. I toni luminosi e le sfumature delicate infondono nell'immagine una vitalità che sfida le rappresentazioni cupe e tradizionali, donando alla figura una forza interiore che emerge dal silenzio del riflesso.
In questo contesto, l'artista fa emergere una riflessione filosofica sottile: lo specchio diventa un mezzo per esplorare l’anima femminile, le sue incertezze e la sua forza, un invito a guardare oltre l’apparenza. Ogni tratto e ogni sfumatura raccontano una storia, una memoria che riaffiora attraverso lo sguardo, un'esperienza vissuta che si riflette sulla tela con una profondità emozionale che va oltre la tecnica.
"Riflessi di Donna" non è quindi solo un'opera visiva, ma un percorso emotivo e intellettuale, un’esplorazione della femminilità che, come lo specchio stesso, cambia a seconda di chi la guarda. L’opera invita chi osserva a riflettere su ciò che vede, lasciando spazio a una molteplicità di interpretazioni che rendono questo dipinto un viaggio unico attraverso l’identità femminile e le sue infinite sfaccettature.
La tecnica artistica
La tecnica artistica utilizzata si fonda su un'armoniosa combinazione di studi approfonditi e pratiche raffinate, tra cui spiccano l'uso sapiente delle prospettive, i giochi di luce e ombra e la ricerca di tridimensionalità. In merito alla scelta cromatica, l'artista ha deliberatamente evitato toni troppo cupi o opprimenti, cercando invece di donare al dipinto una luminosità capace di evocare vitalità e profondità emotiva. I colori vivaci e brillanti sono scelti con cura per trasmettere un senso di positività e connessione, creando un dialogo vibrante con lo spettatore. Questa scelta cromatica non è solo estetica, ma esprime la volontà di trasmettere emozioni vivide, facendo emergere una forza interiore che riflette la bellezza della vita, anche nei suoi momenti più delicati.

Vigevano
Il dipinto "Vigevano" è un viaggio emotivo che trasporta lo spettatore in una dimensione intima, dove passato e presente si fondono in un’unica immagine carica di significato. L’artista lo descrive come una “polaroid” dell’anima, un’istantanea che cattura l’essenza di un momento vissuto, evocando atmosfere legate a un luogo e a una persona cara. Ogni dettaglio sulla tela sembra pulsare di vita, trattenendo frammenti di emozioni che ancora vibrano nell’aria.
Il titolo stesso richiama la potenza della memoria e del vissuto personale, facendo della tela uno specchio di esperienze profonde e intime. Il gesto creativo dell'artista nasce dal desiderio di immortalare sensazioni provate al termine di una serata densa di significati, traducendole in una rappresentazione visiva che va oltre il semplice tratto tecnico. Ciò che emerge è un atto di amore e vulnerabilità, dove ogni pennellata porta con sé il peso di ricordi preziosi e mai banali.
Le figure e le scene dipinte raccontano una storia sottile e complessa, fatta di legami umani, di sguardi e di conversazioni che hanno lasciato un segno. Nulla è lasciato al caso: ogni elemento è stato scelto
per trasmettere la delicatezza e l'intensità di quelle emozioni uniche che, anche se fugaci, restano impresse nel cuore.
Quest’opera invita lo spettatore a perdersi tra le trame della propria memoria, a riscoprire la bellezza nascosta nei gesti più semplici e nelle sensazioni più profonde. Qui, l’arte diventa un mezzo di connessione tra l’invisibile e il tangibile, capace di trasmettere sentimenti che sfuggono alle parole, ma trovano spazio nel silenzio di un’immagine.
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